Golafair
Principio attivo: Cetilpiridinio Cloruro
Confezione: 20 Past 1,5 mg Aran-lim
Forma Farmaceutica: Pastiglie
Gruppo Terapeutico: Orofaringolaringologici Locali
Casa Farmaceutica: Iodosan Spa
Prezzo: €. 6.62
Indicazioni
Disinfezione della mucosa orofaringea (bocca e gola).
Modo d'uso
Adulti (compresi gli anziani) e bambini dai 12 anni in su:
sciogliere lentamente in bocca una pastiglia ogni 2-3 ore secondo le necessità, con un massimo di 8 pastiglie al giorno.
Controindicato nei bambini di età inferiore ai 6 anni.
Non usare nei bambini di età compresa dai 6 fino ai 12 anni, salvo diversa prescrizione medica.
Intervallo minimo tra due somministrazioni: 2 ore.
Per un effetto ottimale, si raccomanda di non usare il prodotto immediatamente prima o dopo aver lavato i denti.
Non usare contemporaneamente ad altri antisettici. Non superare le dosi consigliate.
Controindicazioni
Pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Per il tipo di forma farmaceutica, Golafair è controindicato nei bambini di età inferiore ai 6 anni.
Non usare nei bambini di età compresa dai 6 fino ai 12 anni, salvo diversa prescrizione medica.
Avvertenze
Non usare per più di 10 giorni. Se non si notano risultati apprezzabili, consultare il medico.
L'uso, specie se prolungato, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione, in tal caso interrompere il trattamento e consultare il medico per istituire una idonea terapia.
Nei bambini tra 6 e 12 anni si consiglia l’assunzione sotto il controllo di una persona adulta.
“GOLAFAIR 1,5 mg pastiglie” e ”GOLAFAIR 1,5 mg pastiglie senza zucchero“ per la presenza di levomentolo devono essere usate con cautela nei bambini.
”GOLAFAIR 1,5 mg pastiglie senza zucchero“ può essere assunto da pazienti diabetici. Tutte le altre confezioni contengono zuccheri: di ciò si tenga conto in pazienti diabetici e in pazienti che seguono regimi dietetici ipocalorici.
I pazienti affetti da rara intolleranza ereditaria al fruttosio, sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio o deficit di saccarasi-isomaltasi non devono assumere questo medicinale.
Interazioni
Evitare l'uso contemporaneo di altri antisettici e detergenti.
Gravidanza
In gravidanza e durante l’allattamento il medicinale va somministrato solo sotto diretto controllo medico.
Sebbene il cetilpiridinio cloruro sia stato ampiamente utilizzato per molti anni senza apparenti conseguenze dannose, non esistono dati specifici relativi al suo uso in gravidanza e durante l’allattamento.
In gravidanza, è necessario valutare con cautela i potenziali benefici per la madre verso qualsiasi possibile rischio per lo sviluppo del feto.
Effetti sulla guida
Nessuna nota.
Effetti indesiderati
Gli eventi avversi osservati negli studi clinici storici non sono frequenti e sono stati rilevati su una limitata popolazione di pazienti.
Di seguito vengono riportati gli eventi considerati attribuibili al farmaco e osservati durante l’ampio uso post-marketing alle dosi terapeutiche riportate nel foglio illustrativo, classificati per Sistemi e Organi e frequenza.
La convenzione sulla frequenza utilizzata per la classificazione degli effetti indesiderati è la seguente: molto comune (=1/10), comune (=1/100, <1/10), non comune (=1/1000,
<1/100), raro (=1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
La frequenza degli eventi avversi è stata stimata sulla base di reports spontanei ricevuti durante l’uso post-marketing.
Patologie gastrointestinali: molto raramente sono state rilevate, a livello del cavo orale, irritazione locale e leggera sensazione di bruciore, che si possono prevenire evitando di lasciare per lungo tempo la pastiglia a contatto con la medesima area di mucosa orale.
Sovradosaggio
Segni e sintomi di intossicazione, conseguenti all’ingestione di quantità rilevanti di cetilpiridinio cloruro, comprendono nausea, vomito, dispnea, cianosi, asfissia, conseguenti a paralisi dei muscoli respiratori, depressione del SNC, ipotensione e coma. Nell’uomo la dose letale è di circa 1-3 grammi. Il trattamento dell’avvelenamento è sintomatico: somministrare, se necessario dei lenitivi. Evitare emesi e lavanda gastrica.
In caso di sovradosaggio è necessario consultare il medico.