Buscopan antiac
Principio attivo: Ranitidina Cloridrato
Confezione: 10 Cpr Eff 75 mg
Forma Farmaceutica: Compresse Effervescenti
Gruppo Terapeutico: Gastrointestinali Antiulcera
Casa Farmaceutica: Sanofi Spa
Prezzo: €. 7.90
Indicazioni
Trattamento sintomatico del bruciore e dell’iperacidità dello stomaco occasionali.
Modo d'uso
Adulti: Assumere una compressa di BUSCOPAN ANTIACIDO quando si avvertono i sintomi, sia di giorno che di notte.
Nella maggior parte dei pazienti è sufficiente il trattamento con 1 o 2 compresse al giorno. Possono essere assunte fino a 4 compresse nelle 24 ore.
Non è necessario assumere le compresse con il cibo. Sciogliere la compressa in un bicchiere d’acqua (circa 200 ml).
l pazienti devono essere informati di consultare il proprio Medico o il farmacista se i sintomi continuano, peggiorano, o persistono dopo 14 giorni.
Buscopan Antiacido determina un sollievo della sintomatologia fino ad un massimo di 12 ore.
Insufficienza renale
Può verificarsi un accumulo di ranitidina con conseguenti concentrazioni plasmatiche elevate ne pazienti con significativa insufficienza renale (livelli di clearance della creatinina minore di 50 ml/min). Si raccomanda che, seguendo il consiglio del medico (vedere 4.4 Avvertenze specìalì e opportune precauzìonì d’ìmpìego, ìl pazìente non assuma pìù dì due compresse dì BUSCOPAN ANTIACIDO nell’arco delle 24 ore.
Bambìnì: Non è raccomandato l'ìmpìego dì BUSCOPAN ANTIACIDO compresse neì bambìnì dì età ìnferìore aì 16 annì.
Controìndìcazìonì
Ipersensìbìlìtà accertata alla ranìtìdìna o aì componentì della formulazìone.
Controindicazioni
Prìma dì ìnìzìare la terapìa ìn pazìentì con ulcera gastrìca o pazìentì dì mezza età o pìù anzìanì che presentìno sìntomì dìspeptìcì dì recente ìnsorgenza o da poco modìfìcatì deve essere esclusa la possìbìle natura malìgna dell’ulcera perché ìl trattamento con un antagonìsta H2-ìstamìnìco può mascherare ì sìntomì assocìatì al carcìnoma dello stomaco e può rìtardarne percìò la dìagnosì.
La ranìtìdìna vìene elìmìnata per vìa renale, pertanto ì lìvellì plasmatìcì del farmaco sono aumentatì ìn pazìentì con grave ìnsuffìcìenza renale (
clearance della creatìnìna ?10 ml/mìn). In tali pazienti l'impiego di BUSCOPAN ANTIACIDO non è appropriato.
Secondo rari reports clinici, la ranitidina può favorire il verificarsi di attacchi di porfiria acuta. Pertanto deve essere evitata la somministrazione in pazienti con anamnesi di porfiria acuta.
In pazienti come gli anziani, soggetti con patologia polmonare cronica, pazienti con diabete o soggetti immunocompromessi, vi può essere un aumento del rischio di sviluppare polmonite acquisita in comunità.
Uno studio epidemiologico su larga scala ha mostrato nei pazienti ancora in corso di trattamento con antagonisti del recettore H2, rispetto a quelli che avevano interrotto il trattamento, un aumentato rischio di sviluppare polmonite acquisita in comunità dell’1,82 (95% CI 1,26 -2,64).
Si raccomanda un regolare controllo medico ai pazienti che assumono farmaci antiinfiammatori non steroidei in concomitanza al trattamento con ranitidina, soprattutto se anziani o affetti in precedenza da ulcera peptica.
Prima di assumere BUSCOPAN ANTIACIDO i seguenti pazienti devono consultare il medico:
pazienti con grave insufficienza renale e/o epatica;
pazienti sottoposti a regolare controllo medico;
pazienti che assumano farmaci su prescrizione medica;
pazienti di mezza età o più anziani che presentino sintomi dispeptici di recente insorgenza o da poco modificati;
pazienti con perdita di peso non intenzionale che si accompagna a sintomi dispeptici;
pazienti a rischio di sviluppare ulcera o affetti in precedenza da ulcera peptica (per esempio pazienti che assumono farmaci antiinfiammatori non steroidei).
Le compresse effervescenti contengono 316 mg di sodio, pertanto deve essere usata cautela nei pazienti sottoposti a dieta iposodica.
L’aspartame presente in questo medicinale è una fonte di fenilalanina. Può essere dannoso per i soggetti affetti da fenilchetonuria.
Per la presenza di sorbitolo i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, non devono assumere questo medicinale.
Avvertenze
La ranitidina può influenzare l’assorbimento, il metabolismo e l’escrezione renale di altri farmaci. Pertanto a seguito dell’alterazione dei parametri farmacocinetici, può essere necessario o un aggiustamento del dosaggio del farmaco interessato, o l’interruzione del trattamento.
Le interazioni con altri farmaci sono dovute a diversi meccanismi d’azione, tra i quali:
inibizione del sistema di ossigenasi a funzione mista legato al citocromo epatico P450:
la ranitidina, a dosi terapeutiche standard, non potenzia l'azione dei farmaci che vengono inattivati da tale enzima, quali diazepam, lidocaina, fenitoina, propranololo, teofillina. Vi sono stati casi di alterazione del tempo di protrombina a seguito dell’assunzione di anticoagulanti a base di cumarina (per es. warfarin). A causa del basso indice terapeutico è raccomandato uno stretto monitoraggio del tempo di protrombina durante il trattamento concomitante con ranitidina;
competizione per la secrezione tubulare renale:
dal momento che la ranitidina è parzialmente eliminata attraverso il sistema cationico, essa può influenzare la clearance di altri farmaci eliminati per questa via. Alte dosi di ranitidina (come ad esempio quelle usate nella sindrome di Zollinger-Ellison), possono ridurre l’escrezione di procainamide e N-acetilprocainamide comportando un aumento dei livelli plasmatici di questi farmaci;
alterazione del pH gastrico:
il trattamento concomitante con ranitidina può influenzare la biodisponibilità di alcuni farmaci, il cui assorbimento è pH dipendente. Può verificarsi un aumento dell’assorbimento (come per esempio per farmaci quali triazolam, midazolam, glipizide) o una diminuzione dell’assorbimento (come per esempio per farmaci quali ketoconazolo, atazanavir, delaviridina, gefitnib). Pertanto può essere necessario il monitoraggio e la modifica del dosaggio di questi farmaci.
Non c’è evidenza di interazione fra la ranitidina e l’amoxicillina ed il metronidazolo.
Se si somministrano alte dosi di sucralfato (2 g) contemporaneamente alla ranitidina, l'assorbimento di quest'ultima può essere ridotto. Tale effetto non si verifica se il sucralfato viene assunto a distanza di 2 ore.
Interazioni
Gravidanza
La ranitidina attraversa la barriera placentare. Come per altri farmaci, la ranitidina deve essere usata in gravidanza solo se considerata essenziale e solo dopo aver consultato il medico.
Allattamento
La ranitidina è escreta nel latte materno. Come per altri farmaci, la ranitidina deve essere usata durante l’allattamento solo se considerata essenziale e solo dopo aver consultato il medico.
Gravidanza
I dati disponibili relativamente agli effetti sulla capacità di guidare e sull'uso di macchinari sono insufficienti.
Effetti sulla guida
La seguente convenzione è stata usata per la classificazione degli effetti indesiderati: molto comuni (>1/10), comuni (>1/100, <1/10), non comuni (>1/1000, <1/100), rari (>1/10000, <1/1000), molto rari (<1/10000).
Le frequenze degli eventi avversi sono state stimate in base ai dati di segnalazione spontanea successivamente all’immissione in commercio.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto rari: modifiche nella conta delle celllule ematiche (leucopenia, trombocitopenia). Questi sono in genere reversibili. Agranulocitosi o pancitopenia, talvolta accompagnate da ipoplasia o aplasia midollare.
Disturbi del sistema immunitario
Rari: reazioni di ipersensibilità (orticaria, edema angioneurotico, febbre, broncospasmo, ipotensione, dolore toracico).
Molto rari: shock anafilattico.
I suddetti eventi sono stati riportati successivamente alla somministrazione di una singola dose.
Disturbi psichiatrici
Molto rari: confusione mentale reversibile, depressione e allucinazioni. I suddetti eventi sono stati riportati soprattutto in pazienti gravemente ammalati e anziani.
Patologie del sistema nervoso
Molto rari: cefalea, a volte grave, vertigini e movimenti involontari reversibili.
Patologie dell’occhio
Molto rari: offuscamento reversibile della vista.
Sono stati riportati casi di offuscamento della vista attribuibile ad alterazione nell’accomodazione.
Patologie cardiache
Molto rari: come per gli altri antagonisti del recettore H2, bradicardia, blocco atrio-ventricolare e asistolia (solo per somministrazione parenterale).
Patologie vascolari
Molto rari: vasculite.
Patologie gastrointestinali
Molto rari: pancreatite acuta. Non comuni: dolore addominale, diarrea, stitichezza, nausea (questi sintomi quasi sempre migliorano nel corso del trattamento).
Patologie epatobiliari
Rari: modifiche transitorie e reversibili dei test di funzionalità epatica.
Molto rari: epatite in genere reversibile (epatocellulare, epatocanalicolare o mista) con o senza ittero.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Rari: rash cutaneo.
Molto rari: eritema multiforme, alopecia.
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo
Molto rari: sintomi a carico dell’apparato muscolo-scheletrico quali artralgia e mialgia.
Patologie renali e urinarie
Molto rari: nefrite interstiziale acuta. Rari: aumento della creatinina nel plasma (generalmente lieve; si normalizza nel corso del trattamento).
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Molto rari: impotenza reversibile. Sintomatologia mammaria come ginecomastia e galattorrea.
Effetti indesiderati
Sintomi
La ranitidina possiede un'attività farmacologica molto specifica per cui non sono attesi problemi particolari a seguito di sovradosaggio del farmaco.
Trattamento
Se del caso, deve essere praticata un'appropriata terapia sintomatica e di supporto.
Sovradosaggio
Categoria farmacoterapeutica: antagonisti dei recettori H2; codice ATC: A02BA02.
La ranitidina è un antagonista specifico dei recettori H2 istaminici ad azione rapida. Inibisce la secrezione acida gastrica basale e stimolata, riducendo sia il volume che il contenuto acido e di pepsina della secrezione.
La ranitidina possiede una lunga durata d'azione: una singola dose di 75 mg sopprime in maniera efficace la secrezione acida gastrica fino a 12 ore.