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Automedicazione: articoli e approfondimenti

Gaviscon o Gaviscon Bruciore e Indigestione? Che differenza c’è?

Gaviscon o Gaviscon Bruciore e Indigestione? Che differenza c’è?

Il Gaviscon è uno degli antiacidi più utilizzati in Italia, uno dei pochissimi farmaci indicati anche in gravidanza e, paradossalmente, uno dei pochi (forse il solo) farmaci da banco prescrivibile anche dal Sistema Sanitario Nazionale.

In commercio sono presenti due prodotti leggermente differenti: il Gaviscon ed il Gaviscon Bruciore e Indigestione, ognuno in diverse formulazioni (sospensione, compresse, bustine).

Quali sono le differenze sostanziali fra i due prodotti? Quale scegliere a seconda dei sintomi? Vediamolo insieme

Composizione

Gaviscon ha come principi attivi due sostanze:

  • Alginato di Sodio
  • Bicarbonato di Sodio

Gaviscon Bruciore e Indigestione ne ha tre:

  • Alginato di Sodio
  • Bicarbonato di Sodio
  • Carbonato di Calcio

L’Alginato di Sodio è il sale di sodio dell’acido alginico. Esso viene estratto dalle pareti cellulari delle alghe, da cui il nome alginico. In soluzione acquosa forma un gel denso.

Il Bicarbonato di Sodio (NaHCO3): la sua funzione, come è noto, è quella di neutralizzare gli acidi: è cioè un antiacido.

Il Carbonato di Calcio (CaCO3) è il sale ternario di Calcio dell’acido carbonico ed è diffusissimo in natura.

A contatto con acidi si dissocia in acqua ed anidride carbonica (la famosa effervescenza è data appunto dalla liberazione di CO2), e la sua azione è sostanzialmente antiacida (come del resto quella del bicarbonato di sodio).

Come funziona il Gaviscon?

L’Alginato di Sodio contenuto nel Gaviscon, reagisce rapidamente con l’acido gastrico formando una barriera di gel di acido alginico, che possiede un pH quasi neutro e che galleggia sul contenuto dello stomaco (fino a 4 ore) impedendo efficacemente il reflusso gastroesofageo.

Nei casi di reflusso severo la barriera stessa può essere respinta in esofago al posto del contenuto gastrico ed esercita un effetto emolliente.

Come funziona il Gaviscon Bruciore e Indigestione?

Gaviscon Bruciore e Indigestione è la combinazione di due antiacidi (calcio carbonato e sodio bicarbonato) e di un alginato.
Quando viene ingerito, il medicinale reagisce rapidamente con l’acido gastrico per formare uno strato di gel di acido alginico con caratteristiche di pH quasi neutro e che galleggia sul contenuto dello stomaco impedendo in modo efficace il reflusso gastroesofageo. In casi gravi, lo strato stesso di gel può refluire nell’esofago al posto del contenuto dello stomaco ed esercitare un effetto emolliente.
Il calcio carbonato neutralizza l’acido gastrico fornendo un rapido sollievo da indigestione e pirosi. Questo effetto è aumentato dall’aggiunta di sodio bicarbonato che possiede anch’esso azione neutralizzante. La capacità neutralizzante totale del prodotto alla dose più bassa di 10 ml è circa 10 mEqH+.

Differenza fra Gaviscon e Gaviscon Bruciore e Indigestione

Da quanto esposto sopra, appare chiaro che l’unica differenza fra i due farmaci è la presenza di due principi attivi antiacidi (Bicarbonato di Sodio e Carbonato di Calcio) nel Gaviscon Bruciore e Infiammazione che quindi avrà un potere antiacido maggiore del farmaco “semplice”

Gaviscon è un farmaco sicuro?

La modalità di azione del medicinale è fisica e non dipende dall’assorbimento nella circolazione sistemica: gli effetti collaterali sono quindi scarsi e molto rari (meno di un caso su 10.000), come è possibile constatare dalla scheda tecnica.

 

 

Tachipirina: effetti collaterali. Il paracetamolo è davvero sicuro?

Tachipirina: effetti collaterali. Il paracetamolo è davvero sicuro?

La Tachipirina (paracetamolo) è uno dei farmaci da banco, acquistabile cioè senza ricetta medica, più venduti e più usati in Italia.

Tachipirina compresse 500 mg: scatola E’ utilizzato come antipiretico per abbassare la febbre, e come antidolorifico e, poiché è utilizzato largamente nei bambini, la domanda che spesso si pongono le mamme è se sia un farmaco davvero sicuro.

Cominciamo a dire che la Tachipirina, come tutti i farmaci, ha degli effetti collaterali: non esistono farmaci senza effetti indesiderati, e qui di seguito vediamo quali sono.

Effetti collaterali della Tachipirina

Il paracetamolo può dare i seguenti effetti collaterali:

  • Patologie del sangue: trombocitopenia (carenza di piastrine), leucopenia (carenza di globuli bianchi), anemia (carenza di globuli rossi)
  • Reazioni allergiche: orticaria, edema della laringe, shock anafillattico
  • Vertigini
  • Anormalità della funzione del fegato
  • Patologie cutanee: erusioni cutanee, edema multiforme, sindrome di Steven-Johnson, necrolisi epidermica
  • Patologie renali: insufficienza renale acuta, nefrite, ematuria, anuria

Non sono purtroppo disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza con la quale gli effetti indesiderati elencati si verificano.

La Tachipirina è un farmaco sicuro?

Anche se in medicina la sicurezza del 100% non esiste mai, dalla letteratura emerge che gli studi di tossicità acuta e cronica della Tachipirina non hanno evidenziato effetti negativi.

La DL50 (Dose Letale 50) ovvero la dose in grado di uccidere il 50% di una popolazione campione di cavie (in genere ratti) per il paracetamolo somministrato per bocca varia da 850 mg/Kg a 3000 mg/Kg a seconda della specie animale impiegata.

Questo significa che, se rapportassimo per assurdo questi dati all’uomo, per uccidere la metà di un gruppo di uomini di 70 Kg occorrerebbe un minimo di 60 compresse di Tachipirina 1000 mg ciascuno.

Alle dosi terapeutiche (fino a 3 compresse al giorno da 1000 mg negli adulti),  la Tachipirina è quindi un farmaco solitamente ben tollerato e sicuro.

Il paracetamolo viene assorbita per via orale in modo completo e rapido e le concentrazioni massime nel sangue si raggiungono dopo mezz’ora – un’ora dalla somministrazione.

Viene metabolizzata principalmente nel fegato ed eliminata essenzialmente con le urine: il 50% della dose ingerita viene eliminata dai reni in due ore mentre il 90% della dose viene eliminata in 24 ore.

Come funziona la Tachipirina?

L’effetto antidolorifico del paracetamolo è riconducibile ad una azione diretta a livello del Sistema Nervoso Centrale, probabilmente mediata dal sistema oppioide naturale e serotoninergico, oltre che da una azione di inibizione della sintesi delle prostaglandine a livello centrale. Inoltre, il paracetamolo possiede una spiccata attività antifebbrile probabilmente legata ad una spiccata inibizione delle Coxossigenasi-3 presente a livello cerebrale.

Per ulteriori approfondimenti vi rimando  alla monografia del paracetamolo.

Fonte: A.I.FA.

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